A Modena, nella cornice del Festival Filosofia (tema 2015 Ereditare), la bella mostra “Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani“ in cui sono esposte le ultime volontà di italiani famosi.
I testamenti raccolti sono interessantissimi non solo per il loro valore storico (e l’emozione che suscitano) ma anche per gli elementi grafologici presenti soprattutto in alcuni di essi. Da segnalare:
- Codicillo testamento di Garibaldi del 1 giugno 1882, grave involuzione senile del tracciato grafico con organizzazione spaziale tutto sommato mantenuta, ma morfologia pesantemente compromessa [1]
- Testamento di Giovanni Pascoli, in cui si contano almeno 12 tentativi di firma che il poeta non riesce a portare a termine per difficoltà grafomotoria
- Confrontando il testamento di Pirandello e quello di Enrico Caruso si potrebbe fare un corso di grafologia di personalità. Esposti vicini, raccontano due esistenze così diverse…
- Bellissime le sigle, le firme e le autenticazioni notarili in generale, che compongono atti testamentari in cui più mani hanno lasciato il segno con un gusto estetico e manoscrittorio di un tempo passato
La mostra, curata dal Consiglio Nazionale del Notariato, è itinerante. I testamenti sono esposti in modo semplice, senza particolare corredo didascalico. C’è un catalogo della mostra in cui sono trascritti i testi, ma non c’è nessuna riproduzione degli originali, cosa di cui il grafologo certamente si dispiace. Sarebbe una bella pubblicazione…
[1] Vigliotti, A., Grafologia medica – Sindrome demenziale e analisi della scrittura