La ricerca scientifica è parte integrante del mio approccio professionale. Negli anni ho approfondito la conoscenza della scrittura attraverso la tecnologia e la sperimentazione. Questo approccio permette di basare la pratica professionale sulle evidenze limitando la soggettività e aumentando il rigore delle conclusioni. Soprattutto permette di coltivare una sana curiosità sui meccanismi più profondi della scrittura: quando da grafologo ho avuto modo di fare i miei primi esperimenti con tablet e software grafometrici, mi si è spalancato un mondo. L’evidenza dinamica e cinematica del movimento scrittorio è al tempo stesso scienza e poesia. Scienza perchè l’esperto si confronta con dati oggettivi, poesia perchè il grafologo ha evidenza di parametri “invisibili” (pressione, velocità, tratti aerei). Le tecnologie biometriche sono una grande opportunità, ma costringono ad una severa revisione delle proprie competenze e delle credenze – personali e disciplinari.
Scrittura e scienza
Le tecnologie biometriche permettono oggi di lavorare con la scrittura a partire da dati oggettivi. Questo non rappresenta la panacea, la grafometria non ha un valore assoluto. Ma certamente la biometria permette di avviare un percorso di revisione delle conoscenze, che si situa nel più generale percorso di revisione delle scienze forensi. Poter disporre di dati oggettivi non è sufficiente, ma è certamente il primo passo verso una maggiore scientificità sulla conoscenza della scrittura e, conseguentemente, una maggiore qualità della perizia grafica.
Il corpus di letteratura grafologica, soprattutto in Italia, è vastissimo e può rappresentare solo il primo passo per lo studio e la pratica professionale. Va affrontato senza confondere gli ambiti operativi (grafologia di personalità, perizia grafologica) e con un sano spirito critico. Soprattutto, dovrebbe essere messo alla prova attraverso la ricerca e la sperimentazione, onde evitare i pericoli dell’ipse dixit (sull’adozione di principi che non sono basati sull’evidenza scientifica ho scritto ad esempio qua).
La ricerca è l’unica via per far progredire la conoscenza sulla scrittura e accreditare le discipline che su questa conoscenza si basano, come l’analisi e comparazione forense sulla scrittura. Questione annosa quanto la storia della grafologia, oggi la ricerca sulla scrittura riceve nuovo slancio dalla tecnologia, che ci permette di registrare il movimento scrittorio nella sua oggettività (come già alcuni padri della grafologia avevano cercato di fare, vedi Alfred Binet).
Biometria della scrittura
Lo studio scientifico della manoscrittura può trarre sicuramente vantaggio dalle tecnologie che permettono l’acquisizione della scrittura attraverso hardware e tools specifici. In realtà, nonostante l’attenzione del mondo grafologico si stia concentrando solo ora su queste tematiche, l’utilizzo di tecnologie per l’analisi grafomotoria data già dalla fine degli anni ’70. Negli anni molte interessanti ricerche sono state condotte in ambito clinico, neurofisiologico, evolutivo, etc. La realtà che raccoglie la maggior parte di queste ricerche è certamente l’International Graphonomic Society, che riunisce ricercatori e accademici di tutto il mondo che proveniendo da diversi ambiti (vi partecipano neurologi, medici, ingegneri, etc) si interessano di scrittura.
Certamente l’adozione negli ultimi anni di soluzioni commerciali per l’acquisizione di firme agli sportelli ha permesso di diffondere tecnologie che permettono di rilevare i dati biometrici scritturali di un individuo. Questo cambiamento sociale e tecnologico ha quindi fatto uscire dai laboratori le tecnologie che si usavano per acquisire la scrittura. Personalmente ho avuto modo di testare e valutare molti tool forensi per perizie e per ricerca sulla scrittura. Tra gli altri, utilizzo Movalyzer (software finanziato dal National Institutes of Health degli Stati Uniti) e altri software che possono avere funzioni più specifiche per alcune esigenze. Grazie a Movalyzer è possibile apprezzare le componenti misurabili del movimento scrittorio e di utilizzarle per ricostruire e analizzare il gesto grafico.Si tratta certamente di un ambito in evoluzione continua, in cui però prima ancora che i software, è fondamentale padroneggiare i concetti che stanno alla base della biometria. I software cambiano, i concetti no.
La firma grafometrica e la perizia
La Firma Grafometrica è un particolare tipo di firma biometrica diffusa in Italia. La Firma Grafometrica si basa certamente sulla manoscrittura poichè è vergata sul tablet come se si trattasse di una superficie cartacea. Questo ne ha facilitato la diffusione e l’utilizzo tra la popolazione, ma è bene ricordare che gli aspetti strettamente motori di una firma biometrica non costituiscono di per sè una firma grafometrica, la quale necessita di particolari attenzioni nel suo trattamento, anche in sede di perizia forense. In ambito giudiziario mi fregio di supportare la ricerca e le attività degli esperti in ambito grafobiometrico (www.grafobiometristi.it). E’ grazie alla ricerca scientifica che è possibile far avanzare non solo l’ambito specifico della firma biometrica, ma l’intera conoscenza delle discipline che si occupano di scrittura, in primis l’analisi e comparazione a fini forensi.