Sul numero 4 di OBSzine appena uscito, un mio contributo sul rapporto tra scrittura e tempo.
Parlare di tempo in grafologia significa una possibilità pressoché infinita di temi: l’apprendimento della scrittura, la prospettiva evolutiva, sviluppo e involuzione grafomotoria. Il cambiamento dei modelli calligrafici. Il ritmo. La storia stessa della grafologia come disciplina, con i suoi cambiamenti.
E ancora: tempo esecutivo e quindi… velocità, variabile grafometrica oggi attualissima perchè grazie alla biometria possiamo oggettivare velocità e accelerazioni di una firma.
Ne ho scritto, un poco, cercando di fornire suggestioni restando fedele alla mission di questa rivista artistica: [gli autori] <<non perdano tempo in spiegazioni e mantengano la freschezza dell’improvvisata. Chiediamo infatti che si faccia un numero in fretta per non appesantirlo, senza forzare alcuna coerenza che comunque non può non sorgere da sé. E’ un collage di frammenti che il lettore possa scorrere in pochi minuti e poi leggere di più se ha tempo>>.